2 agosto 2014

Democratellum, la quinta creatura del blog



di Andrea Fabozzi *


Se c’è un argo­mento sul quale non si può dire che il Movi­mento 5 Stelle abbia sor­vo­lato è di certo la legge elet­to­rale. Con­vinti avver­sari del «Por­cel­lum», i gril­lini hanno soste­nuto con forza l’opportunità di tor­nare al «Mat­ta­rel­lum», la legge con il 75% di uni­no­mi­nale mag­gio­ri­ta­rio e 25% di pro­por­zio­nale con la quale abbiamo votato tre volte tra il 1994 e il 2001 (due volte ha vinto Ber­lu­sconi e una Prodi).

 Dopo la sen­tenza della Corte Costi­tu­zio­nale di gen­naio, quella che ha col­pito al cuore il «Por­cel­lum», il M5S ha per la verità pro­po­sto di tor­nare a votare con il sistema soprav­vis­suto, un pro­por­zio­nale con soglie di sbar­ra­mento e una sola pre­fe­renza che è cono­sciuto come «Con­sul­tel­lum».

Ripen­san­doci, i gril­lini hanno suc­ces­si­va­mente indi­vi­duato una terza via, un sistema da loro stessi bat­tez­zato «svizzero-ispanico» a base pro­por­zio­nale per il quale l’intero gruppo dei depu­tati ha depo­si­tato, l’anno scorso a otto­bre, una pro­po­sta di legge che è stata già esa­mi­nata (ma solo per essere accan­to­nata) dalla mag­gio­ranza Pd-Forza Ita­lia che ha fir­mato l’«Italicum». 

Infine, forse, hanno rimesso tutta la que­stione ai famosi iscritti cer­ti­fi­cati dal blog, dove con una serie di voti-sondaggio hanno sele­zio­nato una pro­po­sta son­tuo­sa­mente bat­tez­zata «Demo­cra­tel­lum» — che però non è mai stata sot­to­po­sta per intero al refe­ren­dum online. 


Que­sto elenco delle gira­volte gril­line sulla legge elet­to­rale sarebbe però incom­pleto senza ricor­dare che, seb­bene per una sola estate (la scorsa), Grillo ha anche soste­nuto l’opportunità di tor­nare a votare con il «Por­cel­lum», pro­prio l’odiatissimo sistema che da lì a poco sarebbe stato fatto cadere dalla Con­sulta. «La nuova legge la faremo noi», annun­ciò ad ago­sto 2013 il capo del movi­mento, spiaz­zando ancora una volta i suoi parlamentari.

Par­la­men­tari — ma anche ex par­la­men­tari gril­lini che nel frat­tempo sono usciti dal gruppo — che ora sanno di doversi (potersi) con­fron­tare con il Pd sulla legge elet­to­rale.

La loro ultima pro­po­sta è un sistema pro­por­zio­nale dove la soglia di sbar­ra­mento non è sta­bi­lita per legge, ma deriva dall’ampiezza delle cir­co­scri­zioni (che eleg­gono in media 15 depu­tati) e dalla for­mula mate­ma­tica scelta per attri­buire i seggi. A conti fatti è supe­riore al 5% — che è la soglia pre­vi­sta nel sistema tede­sco — ma pena­lizza molto anche le for­ma­zioni inter­me­die che non supe­rano il 10%. Va bene insomma ai par­titi grandi, come il 5 stelle, male ai par­titi medi e malis­simo a quelli pic­coli. Pre­vede un sistema di pre­fe­renze assai com­pli­cato, che però asse­gna una grande libertà all’elettore che può sce­gliere i can­di­dati anche all’esterno della lista che intende votare e può per­sino sot­trarre voti a can­di­dati che con­si­dera «impre­sen­ta­bili», let­te­ral­mente can­cel­lan­doli dalla scheda. La com­pli­ca­zione deriva dal fatto che nel seg­gio biso­gne­rebbe por­tare due schede diverse, una per la lista e le even­tuali can­cel­la­zioni, un’altra per le pre­fe­renze «posi­tive», e che lo scru­ti­nio com­por­te­rebbe l’attribuzione ai par­titi di deci­mali di voti.


Visto il gioco delle con­ve­nienze, è impro­ba­bile che il testo gril­lino possa scar­di­nare il qua­dro delle alleanze in par­la­mento: né i cen­tri­sti, né il cen­tro­de­stra di Alfano e nep­pure SEL avreb­bero una con­ve­nienza par­ti­co­lare dall’adozione del «Demo­cra­tel­lum». D’altra parte è vero che quest’ultima pro­po­sta gril­lina è arri­vata quando l’accordo sull’Italicum tra Renzi e Ber­lu­sconi era stato già stretto, ma nel frat­tempo quel sistema (ampia­mente inco­sti­tu­zio­nale) è stato supe­rato dal risul­tato delle euro­pee, per cui l’accordo andrà comun­que riscritto. E, rotto il tabù, i voti gril­lini potreb­bero tor­nare in gioco. In prima bat­tuta Renzi ha detto che non intende allon­ta­narsi dal mag­gio­ri­ta­rio, e quindi da un con­si­stente pre­mio di mag­gio­ranza. Ma ormai sa che con il 40,8% il PD potrebbe sfio­rare la mag­gio­ranza asso­luta dei depu­tati anche con il «Con­sul­tel­lum», e per­sino supe­rarla con il sistema che pro­pone Grillo.


*  da ilmanifesto.it  - 17 giugno 2014     

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